40 anni fa, moriva nella sua villa a Bel Air il regista britannico Alfred Hitchcock. Celebriamo il Maestro del Brivido e della Suspance con 10 oggetti culto dai suoi film. Dalla chiave “Unica” custodita da Ingrid Bergman alla macchina fotografica ne La Finestra sul Cortile, passando per il bouquet di fiori de La donna che visse due volte fino alla tenda da doccia in Psycho….
- Notorious (1946): la CHIAVE che consentirà a Ingrid Bergman di entrare nella misteriosa cantina dov’è custodito l’uranio. Cary Grant si portò a casa la chiave UNICA come souvenir prima di decidere, molti anni dopo, di regalarla a Madame Rossellini.
- La finestra sul cortile (1954): la MACCHINA FOTOGRAFICA (una Exakta VX) che James Stewart usa per spiare i vicini e i cui flash ripetuti abbagliano il killer, permettendoli di salvarsi.
- Prigionieri dell’oceano (1944): la BUSSOLA nascosta ai compagni naufraghi. Il film fu, interamente, girato negli studi della Twentieth Century-Fox all’interno di una piscina alimentata da un serbatoio con 4.000 litri d’acqua.
- Io ti salverò (1945): la FORCHETTA che un Gregory Peck ossessionato dalle linee traccia sulla tovaglia. Fu il primo film ad Hollywood sulla psicanalisi ma Hitch restò deluso dai limiti espressivi del suo bel protagonista.
- Il sospetto (1941): il BICCHIERE riempito con il latte (forse) avvelenato da Cary Grant, il quale si premura di portarlo a Joan Fontaine. Hitchcock fece introdurre una luce dentro il bicchiere, affinché catturasse la totale attenzione dello spettatore.
- Gli uccelli (1963): la TORCIA che acceca l’inferocito stormo di volatili e con cui Tippi Hedren colpisce alcuni di essi. Durante la scena, l’attrice si ferì il volto con uno dei gabbiani, per davvero.
- L’altro uomo (1951): gli OCCHIALI sulle cui lenti si riflette l’omicidio di una donna, dopo che quest’ultima li perderà facendoli cadere a terra durante la colluttazione con il suo assassino. Per ottenere questo effetto, il regista fece costruire una lente enorme.
- Il delitto perfetto (1954) FORBICI. L’arma con la quale Grace Kelly uccide il suo aggressore è anche il simbolo di una sequenza-shock: la mano (in 3D) di una donna indifesa che si protende verso la camera (come a voler chiedere aiuto al pubblico) tenta di afferrare l’oggetto contundente. Hitchcock non fu del tutto soddisfatto di quella scena, perché avrebbe preferito che le forbici scintillassero di più.
- La donna che visse due volte (1958): il BOUQUET DI FIORI che, a poco a poco, si trasforma in un indizio metonimico sulla scomparsa di Madeleine. Esso compare anche nel dipinto “Ritratto di Carlotta” creato, appositamente, per il film dall’artista John Ferren.
- Psyco (1960): la TENDINA da DOCCIA attraverso la quale vediamo l’agghiacciante sagoma di Norman Bates avvicinarsi alla vittima designata. Se si zoomma nel momento in cui Marion Crane afferra il sipario plastificato possiamo notare il profilo del seno nudo di Janet Leigh. Durante la fatidica scena, però, l’attrice indossava un body e, dunque, per quel segmento fu usata una modella.



















