«Sandokan…Sandokan…giallo il sole la forza mi dà». 45 anni fa, Kabir Bedi ammaliava la Perla di Labuan ruggendo come la Tigre della Malesia nella mitologica miniserie diretta da Sergio Sollima e ispirata ai romanzi d’avventura di Emilio Salgari. Universalmente riconosciuto come uno degli sceneggiati televisivi più famosi della storia della televisione italiana, Sandokan andò in onda in 6 episodi dal 6 gennaio all’8 febbraio del 1976 sulla Rete 1 (l’attuale Rai 1). Aspettando il reboot con il turco più amato d’Italia – Can Yaman – nei panni del nuovo Sandokan, 10 curiosità sulla miniserie culto con l’unico ed inimitabile Kabir.
- 0- Diretto da Sergio Sollima (comparso lo scorso luglio) la miniserie in 6 episodi è tratta dai romanzi del ciclo indo-malese (1883-1913) di Emilio Salgari. La sceneggiatura si ispira ai libri Le Tigri di Mompracem e I pirati della Malesia.
- 1- Universalmente riconosciuto come uno degli sceneggiati più famosi della storia della televisione italiana, Sandokan inaugurò le coproduzioni italo-straniere (Italia, Francia, Germania Ovest, Regno Unito). Con i suoi 4 anni di lavorazione, Sandokan fu il primo caso di “teleromanzo” italiano a essere realizzato con la cura e l’imponenza produttiva di un kolossal cinematografico. Dalla serie fu tratta una versione per il grande schermo divisa in due parti e tre seguiti (La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa! nel 1977, Il ritorno di Sandokan nel 1996 e Il figlio di Sandokan nel 1998).
- 2- Tutto nacque quando, nella seconda metà degli anni sessanta, Sergio Sollima voleva adattare per il grande schermo Le Tigri di Mompracem avvalendosi, per il ruolo principale, del celebre attore giapponese Toshiro Mifune ma il progetto non decollò.
- 3- Scoperto a Mumbai nel 1974, il 28enne indiano di religione Sikh Kabir Bedi si presentò ai provini per interpretare Tremal-Naik ma fu scritturato per il ruolo del pirata del diciannovesimo secolo creato da Salgari.
- 4- Il giovane Kabir era però “robustoccio” e, per entrare nel turbante di Sandokan (nome ispirato alla città costiera della Malesia insulare, Sandakan), fu costretto a sbarazzarsi dei chili di troppo con un intenso addestramento. Prese, così, lezioni di nuoto (non sapeva nuotare) e di equitazione.
- 5- Il ruolo di Tremal-Naik, il compagno d’avventure di Sandokan, andò a Kumar Ganesh: un cameriere di Madras. Il regista che considerava questo personaggio come “una copia sbiadita del protagonista” decise di modificarlo in «una specie di Mowgli de Il libro della giungla con qualche anno di più».
- 6- Contravvenendo agli ordini della produzione che imponeva un’attrice italiana, Sollima affidò il ruolo di Lady Marianna Guillonk la “Perla di Labuan” (la donna amata da Sandokan) alla francese Carole André che il regista aveva diretto nel western Faccia a faccia (1967), suo debutto dietro la macchina da presa.
- 7- Dopo due anni di lavorazione, le riprese iniziarono nel luglio del 1974. Si girò per 8 mesi tra l’India, la Malesia occidentale e la Thailandia. L’sola di Kapas diventò Mompracem e Labuan fu ricreata con un collage indo-malese. La villa di Lord Guillonk fu simulata dal cosiddetto Blavatsky bungalow a Madras, così chiamato in onore della filosofa e teosofa Madame Blavatsky.
- 8- Per girare il famigerato combattimento tra Sandokan e la tigre, Sollima si avvalse dell’aiuto della stessa squadra che avrebbe supervisionato gli effetti speciali del Superman di Richard Donner. In India, il regista filmò il balzo della tigre e, a Londra, il salto dello stuntman di Bedi. Poi, grazie all’ausilio degli effetti speciali, raccordò al montaggio le due sequenze facendole coincidere.
- 9- La celebre sigla è composta dagli Oliver Onions, un gruppo musicale italiano formato dai fratelli Guido e Maurizio De Angelis.
- 10- Prima di Kabir, il divo del peplum italiano Steve Reeves diventò “Sandokan, la tigre di Mompracem” nel primo adattamento cinematografico diretto da Umberto Lenzi nel 1963.




















