Perché, prima di tutto, il film è una riflessione sul rapporto fra l’uomo e l’universo. La pellicola si apre con un gruppo di ominidi che fatica a sopravvivere, nell’Africa di quattro milioni di anni fa, fin quando dallo spazio giunge un visitatore, nelle sembianze di un gigantesco monolito, che insegna loro a maneggiare oggetti ed a usarli come utensili e armi. Il tutto accompagnato dall’inconfondibile sound di Richard Strauss «Così parlò Zarathustra»; un’opera sinfonica sull’evoluzione dell’uomo.
