Tra i criminali incontrati durante i colloqui in prigione, il Vampiro di Dusseldorf, al secolo Peter Kurten, cui s’ispira il film. Responsabile di nove delitti tra il 13 febbraio 1913 e il 7 novembre 1929, il serial killer tedesco aveva ucciso uomini, donne, bambini per poi berne il sangue. Si era fatto denunciare dalla moglie (in modo che incassasse la taglia messa sulla sua testa) e fu condannato alla ghigliottina. Alla domanda sull’ultimo desiderio, Kürten espresse al boia: “Mi potrebbe dire se, dopo che la mia testa è stata tagliata, sarò ancora capace di sentire, almeno per un brevissimo attimo, il suono del mio sangue che sgorga dal ceppo del mio collo?” e dopo un attimo di pausa aggiunse: “ciò sarebbe per me il piacere di tutti i piaceri”.
