Il film avrebbe dovuto intitolarsi La tigre dai denti a sciabola, in linea con la tradizione dei titoli evocativi e suggestivi che caratterizzano la filmografia di Argento. Questi epiteti, come nel caso de L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, riflettono la passione del regista per simboli e immagini forti, che richiamano il mistero e l’inquietudine, caratteristiche distintive dei suoi thriller. Tuttavia, alla fine fu scelto Profondo Rosso, un titolo che, pur non seguendo la stessa convenzione, si è rivelato altrettanto memorabile e rappresentativo dell’atmosfera cupa e sanguinaria del film.
