Ha rischiato l’ipotermia, ha parlato le lingue Pawnee e Arikara coi Nativi Americani e si è nutrito di fegato crudo di bisonte; Revenant – Redivivo (da sabato 16 nelle sale) rappresenta l’opportunità “definitiva” per l’estremo Leonardo DiCaprio (fresco di standing ovation ai 73esimi Golden Globe) di accaparrarsi lo spasimato premio Oscar. Perché, come afferma The Wolf of Wall Street, “ciò che conta in questa storia è lo spirito di sopravvivenza e l’ho dovuto sperimentare sulla mia pelle, per poterlo esprimere davanti alla cinepresa”. Sepolto vivo dai suoi compagni nelle gelide montagne del Nord Dakota, Hugh Glass, trapper-leggenda del XIXesimo secolo, troverà nella forza della disperazione la salvezza prima di vendicarsi dei suoi compari. Ma, dimenticate i vecchi western di John Ford: qui, le frecce degli indiani sono uno strumento letale e la natura t’inghiottisce con tutta la sua ferocia. Benvenuti, nell’Apocalypto di Alejandro González Iñárritu. Dalle quinte-labirinto di un teatro in Birdman a paesaggi epici mai violati dalle telecamere; il cineasta premio Oscar, recentemente insignito di due globi d’oro (Miglior Film Drammatico e Miglior Regia), racconta la sfida “uomo contro natura” grazie a un’inedita tecnica realistica che rende la pellicola tanto brutale quanta fisica. Sfoglia la gallery per scoprire tutti i retroscena dell’ultimo capolavoro di Mr. Amores Perros…
- 0- Tratto dal romanzo omonimo del 2003 di Michael Punke, il film è stato scritto a quattro mani da Iñárritu e Mark L. Smith.
- 1- La pellicola avrebbe dovuto prendere vita, già, 10 anni fa con Park Chan-wook in cabina di regia e Samuel L. Jackson nel ruolo di star. Poi, il progetto fu accantonato fino al 2010, anno in cui, John Hillcoat era in trattative per dirigere il film e Christian Bale per interpretare l’eroe di Frontera, Hugh Glass. Hillcoat abbandonò e Iñárritu firmò per la regia, “pretendendo” Leonardo DiCaprio e Sean Penn nel ruolo di protagonisti.
- 2- La natura capricciosa del perfezionista Iñárritu, unita alle condizioni “estreme” di un set sotto zero, ha reso “impossibile” il lavoro di cast e troupe arrivati, quasi, sul punto di ammutinare il regista. Alcuni membri della troupe lo hanno fatto, licenziandosi dal set.
- 3- Per lavorare con Iñárritu, il temerario Leonardo DiCaprio ha rifiutato il ruolo di Steve Jobs (2015).
- 4- Insolito ma vero, Tom Hardy non legge mai le sceneggiature dei “suoi” film. Pregato da DiCaprio, Hardy ha fatto uno strappo alla regola leggendo lo script di Revenant…ma solo per metà!
- 5- Con le sue 2 ore e 36 minuti di durata, questo è il film più lungo di Iñárritu.
- 6- Sul set, la tensione tra il regista e la co-star Tom Hardy era palpabile: sfiancato dalle rigide temperature Tom si preoccupava per la sua incolumità, durante le scene più pericolose. Alla fine delle riprese, la troupe regalò all’attore una t-shirt che raffigurava un fotomontaggio con lui che strangolava Iñárritu.
- 7- Nove mesi di riprese all’aperto (dal 22 settembre 2014 ad agosto 2015), girate con luce naturale e i -30° che bloccano i macchinari di ripresa “congelati”. 12 differenti location tra Canada, Argentina e Stati Uniti. Nonostante la produzione avesse pianificato di girare tutto il film in Canada, nella Columbia Britannica (ad Alberta, Victoria, le Fortress mountain, Calgary, e i Mammoth Studios di Burnaby), l’arrivo della primavera ha costretto la troupe a spostarsi nella Terra del Fuoco, in Argentina, per girare le ultime sequenze.
- 8- La fotografia è catturata dalle lenti magiche del premio Oscar per Gravity, Emmanuel Lubezki, il quale ha raccontato che, durante una sequenza notturna col fuoco acceso, il vento ha fatto divampare un incendio: “Abbiamo dovuto mettere un mazzo di lampadine intorno al fuoco per creare un cuscino di luce” rivela l’artigiano della fotografia, ammettendo: “E’ la sola luce artificiale che abbiamo usato.”
- 9- Alejandro González Iñárritu ha girato in tre formati: 35mm, 65 millimetri e in digitale, usando una camera 6.5K ARRI 65, per le scene al crepuscolo.
- 10- Per calarsi nello spietato John Fitzgerald, Tom Hardy si è ispirato al Tom Berenger di Platoon (1986).
- 11- Se il precedente Birdman è frutto di un unico piano sequenza, Revenant è stato girato in ordine cronologico.
- 12- L’inferocito orso grizzly che fa scempio delle “succulenti” carni del bel Leo è frutto di un complesso mix di tecnologie (controfigure e grafica digitale). La cruenta scena è stata girata in due settimane all’aperto con km di cavi che si attorcigliavano, accidentalmente, su DiCaprio.
- 13- Quarantacinque anni prima di Leo DiCaprio, Richard Harris cacciava pellicce d’orso nel primo adattamento della storia di Hugh Glass, diretto da John Huston, intitolato Uomo bianco va ‘col Tuo Dio (1971).
- 14- Il budget del film ammonta a 135 milioni di dollari.