Un bagno di zampillanti curiosità sul capolavoro di Dario Argento che imbrattò le sale nella metà dei Settanta, scandito dalle disturbanti sinfonie dei Goblin: da La tigre dai denti a sciabola ai guanti dell’assassino indossati dal Maestro dell’Horror, dalla madre di Carlo novella Gloria Swanson fino alla Villa del bambino urlante che esiste davvero…
- – Il film avrebbe dovuto intitolarsi La tigre dai denti a sciabola, seguendo la tipologia dei precedenti epiteti filmografici di Argento: L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e 4 mosche di vellute grigio.
- – La scelta di Clara Calamai per il ruolo della killer psicopatica (alias “mamma di Carlo”) non è casuale: Argento voleva, infatti, una diva dimenticata (come la star del muto Gloria Swanson in Viale del Tramonto).
- – Gli agghiaccanti ritratti nell’appartamento di Helga Ulmann, sono opera di Enrico Colombotto Rosso.
- – La lugubre Villa del bambino urlante è, in realtà, Villa Scott in corso Giovanni Lanza 57 a Torino. All’epoca, la residenza era di proprietà dell’ordine delle Suore della Redenzione (che avevano adibito la struttura a collegio femminile, con il nome di Villa Fatima). Per girare le scene, la produzione pagò un periodo di villeggiatura a Rimini alle monache e alle ragazze, allora, ospitate nel collegio. All’inizio degli anni 2000, la villa in stile Liberty costruita nel 1909 è stata ceduta a privati che l’hanno restaurata.
- La Villa del bambino urlante
- – Le mani guantate dell’assassino sono di Dario Argento.
- – Il mangianastri con il quale l’assassino riproduce la tormentosa nenia infantile è un «Memocord K70» del 1965.
- – La raccapricciante filastrocca s’intitola Lullaby ed è stata composta dal pianista jazz, Giorgio Gaslini.
- – La scena dell’atroce omicidio sull’acqua bollente verrà ripresa in Halloween II (1981).
- – Gli effetti visivi, tra cui lo spaventoso pupazzo meccanico, sono di Carlo Rambaldi, celebre per i truculenti prestigi in Reazione a Catena di Mario Bava (1971).
- – La sequenza del congresso di parapsicologia è stata girata al Teatro Carignano di Torino riutilizzato dal regista, 25 anni dopo, per alcune scene di Non ho sonno.
- – Il ruolo dell’amante trans di Carlo, Massimo Ricci, è in realtà interpretato da un’attrice: Geraldine Hooper.
- – Se guardate, attentamente, il momento in cui David Hemmings attraversa il corridoio dell’appartamento della sensitiva, Clara Calamai si vede davvero riflessa nello specchio anche se, a prima vista, sembra appunto un quadro.